Il Vocabolario del Cacciatore
A
ABBOCCARE. Dicesi del cane che raccoglie per il riporto la preda uccisa.
ACCORARE. Uccidere un cinghiale con un colpo di pugnale al cuore.
AFFILARE. Mirare più uccelli posati sulla stessa linea in modo da ucciderne il maggior numero.
AFFILO. (linea d' affilo) Rotta seguita dagli uccelli durante la migrazione.
ALLUNGARE. Prolungamento del volo di un uccello ferito prima di cadere.
Dicesi anche di un cane che estende la cerca oltre i normali limiti.
ALZARE. Fare levare in volo un selvatico.
ASPETTO. Agguato serale o mattutino ai selvatici, quando escono dal bosco o dalla pastura. (questa pratica nel caso della beccaccia è vietata dalla legge).
AVVENTARE. Cogliere l' emanazione portata dal vento (riferito al cane).
Detto di animale selvatico che avverte l' odore dell' uomo.
B
BALZELLO. L' aspetto che fanno i bracconieri, con il lume di luna, alla lepre o al cinghiale.
BATTITORE. Vedi braccaiolo.
BATTUTA. Forma di caccia mediante battitori che avanzando costringono la selvaggina a dirigersi verso le poste.
BAZZICO. Località frequentata dalla selvaggina soprattutto da pelo.
BRACCARE. Si dice di cane che abbaia quando ha sentito l' emanazione del selvatico.
BRACCATA. Battuta al cinghiale.
BRACCAIOLO. Battitore che prende parte alla "Braccata".
BRACCONIERE. Cacciatore di frodo.
BRIGATA. Famiglia di starne.
C
CACARO o CACARELLO. Escremento della lepre.
CACCIARELLA. Battuta al cinghiale.
CAMPANILE. (volo a) Dicesi di selvatico che si alza perpendicolarmente.
CAMERA. Parte posteriore della canna del fucile dove è alloggiata la cartuccia.
CANEA, CANIZZA. Abbaio ritmico dei cani all' inseguimento di un selvatico.
CATANA. Tasca posteriore della giacca dove si ripone la selvaggina.
CENTAROLO. Cinghialotto di circa 100 libbre.
CERCA. Azione che svolge il cane al fine di reperire il selvatico.
CHIARO. Specchio d' acqua libero palustre.
CHIOCCOLO. Fischio che imita il verso del merlo.
CHIUSA, CHIUSATURA, CHIUSARE. Sistema di segregazione degli uccelli da richiamo per obbligarli a cantare il canto d' amore in autunno anzichè in primavera.
COLLARONI. Colombacci maschi adulti.
CONSENSO. Dicesi di un cane che, vedendo un compagno in ferma d' autorità, pur non percependo l' emanazione del selvatico, compie l' atto della ferma.
COPPIOLA. Abbattimento di due selvatici che si sono alzati contemporaneamente.
CORDONE. Linea dei battitori nella caccia al cinghiale.
COVO, COVILE, COVACCIO. Nascondiglio dove si cela la lepre durante il giorno.
CREDERE. Riferito ad uccelli che si lasciano ingannare dai richiami.
CUCCIOLONE. Cane di giovane età (18-20 mesi).
CURARE. Vedi CREDERE.
D
DISALATO. Uccello colpito all' ala.
DOSE. Rapporto tra polvere e piombo nel caricamento delle cartucce.
DOWN. (TERRA) Comando che si impartisce al cane per farlo sdraiare sulla pancia.
DRESSEUR. Addestratore di cani da ferma.
DRILLING. Fucile a tre canne, di cui due accoppiate dello stesso calibro, e la terza, rigata, sotto le prime due.
E
EJETTORE, ESTRATTORE. Meccanismo che espelle dalla canna del fucile il bossolo sparato.
ENTRATA, ENTRATURA. (uccelli d')Dicesi dei primi uccelli migratori che generalmente sono più confidenti.
ERRATICI. Dicesi di uccelli che non compiono vere migrazioni ma spostamenti locali in alcune stagioni dell' anno.
ESTATINO. Uccello migratore che abbandona l' Italia alla fine dell' estate.
F
FALASCO. Erba palustre dalla foglia lunga e tagliente.
FALCATA. Rapida abbassata del falco sulla preda.
FANGA. Melma grassa, insidiosa dei paludi.
FATTA. Escremento della beccaccia.
FERMA. Atto del cane che punta la selvaggina.
FERMO. (abbaiare a FERMO). Dicesi di un cane da cinghiale che abbaia ritmicamente davanti al cinghiale che non vuole lasciare il suo covo.
FIATO. Sta per emanazione della selvaggina.
FIELD-TRIALS. "Prova sul terreno" per cani da ferma.
FILATA. Cauto approccio del cane al selvatico prima della ferma.
FORCINO. Lunga pertica munita all' estremità di una piccola forca di ferro che serve a spingere i barchini in palude.
FORTE. La parte più folta e impenetrabile del bosco.
FROLLARE. Conservare la selvaggina per qualche tempo affinchè le carni si inteneriscano e acquistino un profumo caratteristico.
FUSONE. Cerbiatto di due anni con piccole corna a fuso.
G
GANGHERO. (fare il ganghero) Si dice di animale allorchè scarta ad angolo retto per schivare la fucilata.
GAROSO. Dicesi di cane pieno di passione e di impeto che "gareggia" con altri cani.
GATTONARE. Atto che compie il cane quasi strisciando per avvicinarsi cautamente alla selvaggina.
GERBE. Ciuffi di vegetazione palustre.
GERBIDO. Campo incolto.
GUIDATA. L' azione del cane da ferma che segue cautamente il selvatico che si scosta dal luogo della ferma.
I
IMBALLARSI. Dicesi di cani, che portati in un ambiente saturo di selvaggina, o per gelosia di altri cani, galoppano disordinatamente senza più obbedire.
IMBORSARSI. Il cadere degli uccelli nella rete del roccolo che fa la borsa.
IMBRACCIARE. L' atto di portare il fucile verso la spalla.
IMBRACARE. Il porre un' imbracatura, o specie di finimento di filo, agli uccelli da richiamo, per tenerli liberi di muoversi nel prato di una tesa.
IMBUZZARE. Colpire un selvatico nella pancia.
IMBROCCARSI. Atto di posarsi degli uccelli sopra gli alberi.
IMPANCIARE. Vedi imbuzzare.
IMPASTOIARE. Mettere le pastoie di cuoio a falchi o civette da richiamo.
IMPENNARE. Dicesi quando un cacciatore non ha preso neanche un selvatico. "Oggi non ho impennato".
INCANNARE. Mettere sotto mira un selvatico.
INCOLONNARSI. Dicesi di un uccello quando si alza perpendicolarmente.
INCROCIARE. Azione dei cani che si muovono sul terreno in ogni senso.
INCURSIONE. Improvvisi spostamenti irregolari di uccelli migratori e non.
INSOGLIO. Rifugio del cinghiale in mezzo a macchioni impenetrabili.
INSORGNITO. Cinghiale nel covo che non intende muoversi.
L
LAMA. Pianura con acqua stagnante, presso boschi d' alto fusto.
LASCO. Folto di marruche e piante palustri dove si rifugiano volentieri i cinghiali.
LESTRA. Quasi come lasco.
LEVATORE. Dicesi di cane particolarmente adatto a scovare i selvatici.
LIVREA. Abito variamente colorato e mutevole degli uccelli.
LOMBRICARE. Scavare lombrichi, detto della beccaccia.
M
MARCA e MARCARE. Mettere un uomo di vedetta per controllare la "rimessa degli uccelli".
MEZZANI. Uccelli palmipedi che come dimensione stanno tra il germano e l' alzavola.
MIGLIAROLA. Munizione con pallini minuti per uccelletti.
MONTANTE. Dicesi di tiro ad uccelli che tendono a salire.
MUTA. Insieme di cani da seguito.
Mutazione delle penne negli uccelli.
MUTO. Si dice di un segugio che non abbaia sulla passata, prima dello SCOVO.
O
OCAROLE. Grossi pallettoni per il tiro alle oche. Dette anche terzarole.
P
PADELLA Pittoresca e misteriosa parola del gergo venatorio che indica un colpo fallito.
Clicca sul tasto "Play" e ascolta la padella
PADULE. Luogo acquitrinoso di non vaste proporzioni.
PALEO. Fieno selvatico di boschi e sodaglie.
PASSATA. Emanazione che un selvatico lascia dietro di se. Indica pure il piombo che trapassa i selvatici che non cadono fulminati istantaneamente.
PASSO. Migrazione autunnale o primaverile degli uccelli.
PASTURONE. Uccello di passo, fermo da qualche tempo, e perciò divenuto scaltro e inavvicinabile.
PEDINA. L' allontanarsi a piccoli passi di un uccello.
PETARDETTO. Si chiama cosi' quel pizzico di polvere nera che anticamente alcuni cacciatori erano soliti mettere sul fulminante dei bossoli per accrescerne la potenza.
PIEDE. (Andar via di piede) Dicesi di uccello che si allontana di pedina.
PORCASTRO. Cinghialetto sui 20-30 kg.
PORCASTRONE. Incrocio tra cinghiali veri e porci bradi di macchia.
PORTARE. Azione di riporto del cane.
PULITO. Dicesi di terreno sgombro di vegetazione.
PUNTA o PUNTARE. Azione del cane da ferma che rimane immobile sull' emanazione del selvatico.
R
RACANATA. Dicesi in maremma delle urla furibonde dei cani che circondano il cinghiale che tiene loro testa.
RACCHETTA. Attrezzo simile ad una racchetta da tennis su cui si pongono legati i piccioni da richiamo alle tese per i colombacci.
RADDOPPIO. Gioco d' astuzia della lepre per confondere le sue tracce, consiste nel tornare bruscamente indietro, per poi uscire dalla strada percorsa con un balzo laterale.
RASTRELLO. Specie di battuta che si fa restando i cacciatori a breve distanza uno dall' altro. Proibito dalla legge se fatto in più di tre persone.
REGGERE. Si dice della selvaggina che indugia a lungo sotto la ferma del cane prima di involarsi.
RIACCANARE. Il tornare dei cani a battere un cinghiale.
RIBATTERE. Significa andare di nuovo a cercare un selvatico che è stato già alzato una prima volta.
RIENTRO. Attesa serale degli uccelli nei luoghi dove passeranno la notte.
RIMESSA. Punto dove si posa un selvatico dopo essere frullato una prima volta.
RIMONTA. Risalire degli uccelli nel passo primaverile.
RINCORRERE. Vizio, difetto dei cani da ferma che inseguono la selvaggina levata. In gara comporta la squalifica.
RIPASSO. Ritorno al nord degli uccelli da passo, generalmente nel periodo primaverile.
RIPORTO. Atto che compie il cane quando recupera e riporta la selvaggina al padrone.
RISALITA. Come RIPASSO
ROCCHIONI. Quando si caccia il cinghiale da soli in forma vagante come per altra selvaggina.
RODENA. Canto d' amore primaverile del gallo cedrone.
ROMPERE. Dicesi del passo quando inizia copioso. Dicesi del cane quando interrompe la ferma.
ROSA o ROSATA. Dicesi del cerchio formato dai pallini nello sparo di una cartuccia.
S
SAVIO. Aggettivo che i cacciatori danno ai beccaccini d' "entratura perchè sono docili e avvicinabili.
SBARCO. Colombacci di "sbarco" sono i primi che arrivano sulle spiagge.
SBROCCO. L' alzarsi in volo, che fanno all' alba gli uccelli, dai loro riposi.
SCACCIA o SCACCIARELLA. Metodo di battuta che si fa a tordi e merli, che si fa disponendo una fila di poste, verso la quale avanzano i battitori, per sospingere avanti i volatili.
SCAGNO o SCAGNARE. L' abbaio ritmico del cane da seguito, quando sente le prime emanazioni della passata. Si dice SCAGNANTE di un segugio che da questo segnale. E' il contrario di MUTO.
SCANARE. Si dice del cinghiale, quando incalzato dai cani, si decide a lasciare il suo covo.
SCANATO. Animale (generalmente cinghiale o lepre) che arriva alle poste senza essere inseguito dai segugi.
SCARSEGGIARE. Non colpire in pieno un selvatico e ferirlo.
SCENDITOIO o SALITOIO. Sentiero in discesa usato dal cinghiale per entrare e uscire dalla macchia.
SCHIZZO. Lo slancio della lepre in fuga o di un uccello dal volo rapido.
SCIALARE. Il respirare affannoso del cane in corsa o in una giornata calda.
SCORDONARE. Dicesi di un cinghiale malizioso, che fa, per linea interna, il giro delle poste senza mai scoprirsi.
SCORRERE. Dicesi di cani scorretti che galoppano e si allontanano eccessivamente.
SDEGNARSI. Dicesi di quando una femmina di uccello, disturbata nella sua cova, abbandona le uova.
SECCAIONE o SECCAROTTO. Vetta di albero secco che si lega in vetta ad una pianta come posatoio.
SEGUITO . Cane da seguito, dicesi del segugio o altro cane usato per la caccia alla lepre o altro quadrupede.
SEGUITARE. E' l' azione continuata del cane nell' inseguire il selvatico.
SENTIRE. Si dice quando il cane avverte l' emanazione del selvatico. "i cani ci sentono forte"
SGUATTIRE o SQUITTIRE e SGUATTO. Simile a SCAGNO, primo accenno che il cane da seguito da con la voce sulla passata.
SOLINGO o SOLENGO. Con questo nome si definisce il vecchio cinghiale maschio, che vive appartato dagli altri. Dal latino singularis.
SOLITARIO. Lo stesso che solengo.
SOSPETTO (andar di sospetto). Si dice del cane che avvertita l' emanazione si fa più guardingo.
SOTTOVENTO e SOPRAVVENTO. Sottovento si dice quando il cacciatore sta dietro al selvatico, rispetto alla direzione del vento e non può essere fiutato. Sopravvento è quando rispetto alla provenienza del vento si trova prima del selvatico e può essere fiutato.
SPADULARE. Cacciare camminando per il padule.
SPECCHIO ALARE. E' quella macchia nel centro dell' ala degli uccelli, formata da penne con riflessi metallici.
SPINCIONE. Fringuello che non canta in versi.
SPOLVERELLO. E' lo spollinarsi che fanno le starne e altri gallinacei, in località polverose e arenose, per liberarsi dai parassiti.
SPUNTARE. Prelevare un primo capo o più d' uno da un branco di starne.
STAMPE o STAMPI. Richiami artificiali di palmipedi da porsi come richiamo nelle tese.
STANZIALE. Dicesi di selvaggina non migrante.
STARNARE. Togliere con uno stecco le interiora alle starne o fagiani appena uccisi, affinchè la carne non prenda un cattivo odore.
STATINO o ESTATINO. Dicesi di uccello estivo: rigogolo, cuculo, averla ecc.
STOLZO. Balzo della lepre o cinghiale dal covo. "tirare allo stolzo"
STRINGERE. Equivale a sparare; stringere il grilletto.
STROZZINO. Porta selvaggina a più laccioli.
SUDICIO o SPORCO. Terreno coperto di vegetazione. Il contrario di pulito.
T
TABLEAU. Esposizione delle prede dopo la battuta.
TARTUFO. Estremità del naso dei cani.
TASSIDERMIA. Arte di imbalzamare gli animali.
TELA. Caccia alle folaghe che si pratica stringendo i branchi di animali in una cerchia di barchini.
TESA. Impianto per attirare gli uccelli con i richiami.
TERRAGNOLI. Uccelli che vivono prevalentemente in terra senza imbroccarsi sugli alberi: allodole,pispole, quaglie, starne.
TERZAROLA. Vedi OCAROLA.
TOCCARE. Sollecitare con una cordicella gli zimbelli affinchè muovano le ali.
TOMBOLO. Piccola duna cespugliosa vicino al mare, per lo più acquitrinosa.
TRACCIARE. Ispezionare il terreno per vedere se ci sono tracce di grossa selvaggina.
TRONCONE. Dicesi del fringuello da richiamo, che canta in versi, ma che tronca bruscamente la sua tirata senza finirla.
TROVATORE. Cane abile a scovare gli uccelli o ritrovarli morti o feriti.
U
UCCELLINAIO. Cacciatore vagante che si occupa esclusivamente della caccia alla selvaggina minuta.
USTA. Passata o emanazione che lascia il selvatico dietro di se.
V
VALICO. Passo di montagna dove transitano gli uccelli da passo.
VALLE. Si chiamano valli nel Veneto, quei tratti di terreno lagunare, che si stendono da Comacchio fino al delta del Po.
VENATORIO. Tutto ciò che è attinente alla caccia.
VENERIE. Parola francese. Caccia a inseguimento di grossa selvaggina.
VERRO. Grosso cinghiale maschio adulto.
VOLANTINO. Piccione da richiamo per i colombacci, che si lancia per fare piegare verso la tesa i selvatici.
Il volantino descrive in volo un semicerchio e poi torna alla tesa.
VOLPEGGIARE. In maremma si dice del cinghiale che compie andirivieni nella macchia senza scoprirsi o andare alle poste.
Z
ZAMPOGNA. E' quella caccia che si pratica di notte, richiamando le folaghe con uno strumento di canne , simile a un corto flauto, e che è chiamato zampogna.
ZIMBELLO. Volatile legato ad una leva azionata con uno spago, che muovendosi costrige l' uccello a svolazzare.
ZIRLO. Nota secca e sibilante del tordo.